Un'arte tascabile, alla fondazione Prada, per l'apertura della mostra The Small Utopia, Ars Multiplicata. Inizialmente mi ha messo soggezione osservare quelle bellissime teche piene di oggetti, tanti e tutti troppo piccoli. Ma soprattutto mi ha messo a disagio il pubblico elegante venuto da chissà dove, che commentava entusiasta cose che io non riuscivo ancora a definire. Mi sono guardato intorno e ho percepito tutta la mia inadeguatezza, che ho deciso di sciogliere seguendo uno dei cento camerieri che giravano per l'atrio e le scale di Ca' Corner della Regina con vassoi quadrati pieni di bicchieri mezzi vuoti. Appena entrato nello spirito della mostra, ho cominciato a soffermarmi su ogni singolo oggetto, un lavoro enorme, enciclopedico, esposto magnificamente e capace di risvegliare in ciascuno ossessioni da collezionismo e accumulo forsennato di un'arte, appunto tascabile, apparentemente alla portata di tutti: a small utopia. Molte le cose che avrei portato a casa, dalle carriole giocattolo di Rietveld alle giacche in feltro di Beyus, dalle piramidi di Rauchemberg alla teca colma come un uovo di oggetti di Fluxus.
martedì 10 luglio 2012
A small utopia
Un'arte tascabile, alla fondazione Prada, per l'apertura della mostra The Small Utopia, Ars Multiplicata. Inizialmente mi ha messo soggezione osservare quelle bellissime teche piene di oggetti, tanti e tutti troppo piccoli. Ma soprattutto mi ha messo a disagio il pubblico elegante venuto da chissà dove, che commentava entusiasta cose che io non riuscivo ancora a definire. Mi sono guardato intorno e ho percepito tutta la mia inadeguatezza, che ho deciso di sciogliere seguendo uno dei cento camerieri che giravano per l'atrio e le scale di Ca' Corner della Regina con vassoi quadrati pieni di bicchieri mezzi vuoti. Appena entrato nello spirito della mostra, ho cominciato a soffermarmi su ogni singolo oggetto, un lavoro enorme, enciclopedico, esposto magnificamente e capace di risvegliare in ciascuno ossessioni da collezionismo e accumulo forsennato di un'arte, appunto tascabile, apparentemente alla portata di tutti: a small utopia. Molte le cose che avrei portato a casa, dalle carriole giocattolo di Rietveld alle giacche in feltro di Beyus, dalle piramidi di Rauchemberg alla teca colma come un uovo di oggetti di Fluxus.
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